La prova scritta del secondo anno (art.7 del Regolamento del corso di laurea)
La prova scritta ha la finalità di dimostrare la capacità dello studente di affrontare e risolvere un problema, oppure di dimostrare la capacità di comprendere e commentare, sintetizzandolo, materiale giuridico di media complessità (articoli di dottrina, pronunzie di giurisprudenza). Per questo, si tenderà ad assegnare titoli mirati, anche a carattere problematico. Il lavoro può consistere in un riassunto ragionato di articoli di dottrina, monografie o orientamenti giurisprudenziali.
Per la prova scritta non sono previste specifiche propedeuticità. E' tuttavia evidente che essa non può essere utilmente sostenuta prima dell'acquisizione delle nozioni fondamentali della materia che ne è oggetto. Ne consegue che è necessario che l'esame di riferimento sia superato o almeno ne sia stato effettuato lo studio.
La prova scritta attribuisce 6 CFU. Ne consegue la necessità di un impegno consistente e intenso da parte dello studente, impegno che non può esaurirsi in pochi giorni di lavoro.
Per ciascuno dei quattro curricula è stato approntato un elenco di titoli da assegnare. I titoli vengono assegnati contattando i referenti (vedi sopra). Ad ogni titolo corrisponde un supervisore, che viene indicato al momento dell'assegnazione del titolo.
Il supervisore svolge la funzione di indirizzo iniziale della ricerca e verifica del risultato, secondo canoni collaudati per tesi di laurea e relazioni varie. Quando il lavoro è giudicato accettabile, egli invierà alla Segreteria studenti (tramite la Presidenza della Scuola) una attestazione dell'attività svolta dallo studente. Non ci sono termini per la consegna e l'ultimazione della prova scritta, che può essere conclusa in qualsiasi momento dell'anno accademico. Quando il supervisore l'avrà approvata, verranno attribuiti - nei tempi tecnici necessari alla Segreteria - i relativi crediti formativi.
La prova deve avere una lunghezza compresa fra 35.000 e 45.000 battute (15-20 pagine circa), salvo diversa indicazione del supervisore. La capacità di sintesi è considerata un elemento da valorizzare. L'elaborato deve essere scritto secondo i criteri normali per le prove finali: dimensioni carattere comprese fra 12 e 14 pt., e margini sinistro e destro di almeno 3 cm, interlinea di almeno 1,5 righe.
È stato finalizzato un breve documento “Indicazioni per la ricerca dei materiali e la stesura”, con le regole per le citazioni dottrinali e giurisprudenziali. Tale documento è reperibile su questo sito, tornando alla pagina ‘Prova scritta secondo anno’.
ULTIMO AGGIORNAMENTO
15.11.2022